Mare, Terra e “Una mobilità Spaziale!”

Sebbene non sia riuscito a trovare un titolo migliore, non mi viene in mente un modo migliore per esprimere la sintesi di una idea ben più complessa.
La nostra città è meravigliosa, come non innamorarsi a colpo d’occhio del gomito di terra cinto dal mare che racchiude il cuore della città storica.

Una delle peculiarità topografiche più gradite è certamente la disposizione della città su tre colli che sbarrano per così dire in tre segmenti l’area metropolitana.

Quello del centro storico verso il mare, il colle del Guasco, quello della Cittadella che divide la zona centrale dal cosiddetto Piano di Ancona e il terzo colle quello dell’università il più periferico che si apre sulla zona industriale.

A questo punto sarebbe bene domandarsi perchè ho focalizzato questa particolare attenzione sulle collinette della nostra area metropolitana.

Ebbene sono anni che ho nel cassetto un’idea certamente rivoluzionaria per la nostra città, che non è particolarmente innovativa perché gia adottata da molte altre cittadine per realizzare una mobilità sostenibile di enorme impatto logistico e a zero emissioni (e per emissione intendo dire qualunque cosa possa essere nociva).

Ma arriviamoci per gradi guardando la mappa e facendo le dovute premesse.

  • La seguente idea può essere realizzata in poco tempo, con tecnologia italiana.
  • Il financial plan per un progetto del genere è finanziabile e sostenibile con un insieme di fondi già disponibili per il territorio.
  • I punti che indicherò sulla mappa sono assolutamente a titolo di  esempio.
  • Nella descrizione dell’idea farò i  nomi delle aziende italiane leader nel mondo che realizzano opere ben più complesse. Mi riferisco a questa azienda unicamente a titolo di esempio e per il fatto che è italiana e non per altri interessi.

Nella seguente immagine è in evidenza quanto sarebbe semplice e bello poter attraversare le tre aree urbane e raggiungere la zona metropolitana unendo i semplici puntini con delle linee tratteggiate.

Nell’immagine in evidenza, le linee tratteggiate in giallo evidenziano le “colline”, i puntini verdi li chiameremo al momento punti di “SNODO” le linee tratteggiate rosse sono il percorso ideale che collega, il centro, la zona piano, la zona università, la baraccola est ed ovest alla zona industriale.

 Ad oggi per poter raggiungere dal centro della città (zona storica/porto) il punto più lontano l’ikea (Ancona Sud) avremo a disposizione le seguenti opportunità usando i mezzi pubblici:

  • Uno o più autobus dipende dalla stazione di partenza
  • Il treno con fermata Ikea (una bella scommessa)

Un tragitto del genere certamente impiegherebbe 45 minuti se non un’ora.

Stessa cosa dicasi per tragitti molto più corti che cmq impiegherebbero lo spostamento con i mezzi, a volte l’uso di parcheggi scambiatori, costi su costi, disagi per i pendolari e tanto smog.

Ancona non può avere una sua metropolitana, per ovvie ragioni mi auguro per buon senso (sarebbe un’impresa imponente con costi incredibile e tempi non certi).

Ed ecco quindi a proporre una idea che ho da tempo, l’unica soluzione per collegare agevolmente 4 colline, tre zone metropolitane, tre indotti commerciali affidandomi al terzo elemento l’aria!

 

Cambiare si può guardando in alto

L’azienda Leitner di Vitipeno https://www.leitner.com/ è una delle leader Mondiali di impianti di risalita.
Chissà quanti di voi in montagna e non solo ma anche in certe città avranno usato le loro cabinovie multi nodo e le loro funivie.

Per darvi una idea di fattibilità potete esplorare questa pagina https://www.leitner.com/it/azienda/referenze/ che rende una chiara panoramica mondiale di tutti i lavori realizzati da questa bella realtà.

Considerata la fattibilità economica (importante ma accessibile rispetto a spese per costruzione di autostrade e gallerie….per le quali ci vogliono decenni).

E non potendo in alcun modo mettere in discussione la fattibilità tecnica, certamente più semplice rispetto alle imprese raggiunte in condizioni più impervie ad altezze molto più elevate come ad esempio nelle nostre dolomiti.

Non ci rimane che considerare che valutare i vantaggi, l’impatto commerciale e sociale e alcuni casi di esempio potrebbero rendere più facile l’idea.

I Vantaggi
  • Un sistema ecologico, affidabile e silenzioso che potrebbe essere operativo e automatizzato anche h24 (caso un pò estremo ma possibile).
  • Riduzione drastica del traffico a livello globale in ogni area metropolitana.
  • Riduzione dei tempi di attesa e facile accessibilità anche per i disabili.
  • Orari certi, slot continuativi.
  • Possibilità di creare più tronconi per la discesa e risalita almeno 3 / 4 per poter collegare tutte le principali aree metropolitane.
  • Costi di mobilità molto ridotti, notevole risparmio.
  • Maggiore mobilità significa maggiore affluenza e maggior commercio.
  • Maggiore efficienza nella distribuzione di mini tragitti dai “tronconi” principali tramite altri mezzi per coprire con capillarità le aree metropolitane.
  • Riduzione delle tratte per tutti quei servizi di consegna e trasporto in ambito metropolitano.
    Esistono molti servizi che fanno consegne a domicilio tramite scooter o bicicletta.In genere un ristorante o pizzeria riduce l’area di interesse proprio per essere più performante nelle consegne e offrire dei costi altrettanto accettabili.
    E’ facilmente ipotizzabile che nel medio lungo periodo questo sistema di trasporto possa anche fruibile e facilmente addomesticato da alcuni settore del beverage e ristorazione.
 
Dall’idea agli esempi

Consideriamo alcuni esempi per dare una idea  una leggibilità più ampia per valutare l’idea da più punti di vista.

  1. Lo studente desidera andare dal centro all’università, dall’università alla zona baraccola dove c’è la palestra e poi tornare a casa.Si reca al troncone 1 (a piedi, in bicicletta, con monopattino con mini collegamento tramite bus se non limitrofo al troncone).Sale sulla cabinovia/funivia (in montagna salgono anche con le biciclette quindi non sarebbe una novità e salgono anche gli animali).Scende al troncone zona università. Finite le lezioni riparte con lo stesso troncone ma prosegue alla stazione più vicina alla sua palestra o destinazione desiderata ecc.
  2. Dopo cena diversi amici che vengono da fuori città tramite l’autostrada hanno pianificato di vedersi in centro.In prossimità dell’uscita dall’autostrada parcheggiano l’auto al parcheggio scambiatore o area di sosta in prossimità del troncone più periferico.Salgono sul troncone e arrivano diretti in centro senza fermarsi per le stazioni intermedie.Conclusa la serata tornano a riprendere le auto effettuando il percorso inverso.
    Nessuna auto ha raggiunto il centro.
  3. La signora anziana che sta in periferia desidera andare con una amica a fare spese in centro ma non ha la patente.Forse non ce ne rendiamo conto ma molte persone anziane evitano di spostarsi per problemi legati alla mobilità. Una soluzione del genere permetterebbe a praticamente chiunque, anche a disabili in carrozzella (accompagnati o non accompagnati) di attraversare l’intera città senza alcuna difficoltà.
  4. Il signore che deve andare in periferia a comprare il nuovo telefonino al centro commerciale O la signora che vuole raggiungere il centro per fare shopping.
  5. Il pendolare che può lasciare l’auto in prossimità dei tronconi/stazioni intermedie e raggiungere il posto di lavoro in totale comodità riducendo costi e tempi di attesa.

I miei esempi per ora finiscono qui ma immagino che potrei proseguire e scriverne pagine.

Mi auguro caro lettore che tu possa considerare questa idea interessante e potenzialmente innovativa per una bella città come la nostra.

Da parte mia spero che il potenziale di questa tecnologia affidabile e ormai centenaria e di tutti i benefici sociali, green, commerciali ecc ecc derivanti possa superare quel naturale (purtroppo) ostracismo di chi vuole murare o rallentare l’innovazione arrampicandosi tra le tante scuse “più o meno strutturali”.

Anticipando i tempi gia immagino le persone rispondermi:  “Ma dove li mettiamo questi tronconi, ma sono brutti da vedere. Io sopra a casa mia non ci faccio passare nulla ecc ecc”.

 

In conclusione e riflessioni personali

Trovo mostruosi i cavalcavia, arterie di cemento sopraelevate, strade che attraversano la città tagliando appartamenti in due senza tener conto dell’impatto ambientale.
Pali della luce rachitici ed immensi che portano cavi elettrici che dovrebbero essere interrati (per la salute di tutti).
Labirintiche e gigantesche opere di cemento colorato mescolate al caos e al frastuono delle strade.

Mentre in montagna quando saliamo con gli scì ci accalchiamo dentro la funivia facciamo a gare per arrivare per primi cicno al vetro  per godere del panorama che scorre come in un film. Vediamo sfilare sotto le case silenziose mentre li, da sotto, c’è qualcuno che ci guarda passare silenziosi su un filo e  con il naso all’insù e pensa. “Che figata è stare lassù!”

 

Città che già guardano in alto